La natura morta partenopea di tradizione seicentesca è rielaborata in
chiave contemporanea con una pittura analitica, estremamente attenta al dato
naturale,alla trasparenza della materia, alla rifrazione della luce, ma dai
fondali bui emergonocolori nuovi che sanno di digitale. L’occhio fotografico
i Giuseppe Torre fissa sullatela brani metapittorici, focalizzando strumenti di
lavoro, pennelli e colori, e strumentidi ricerca, natura e materia. Il pennello
dell’artista, dal tocco lento e preciso, lascia miscelare sulla tela i colori,
mai puri, ma trasparenti e intensi, ora strutturati in materiaruvida e porosa,
ora evanescenti in trasparenze profonde e reali.
La ricerca pittorica di Torre dimostra che è ancora possibile rinnovare l’arte
figurativaattraverso l’utilizzo di tecniche tradizionali.